L’uomo arrivò nello studio alle 18:15. Era quindici minuti in ritardo, ma in fondo, era lì per quello. Aveva il fiatone, i vestiti stropicciati e grandi macchie di sudore sotto le ascelle che si vedevano attraverso la camicia.
<Mi scusi> disse.
<Si figuri, si accomodi pure, vediamo di recuperare il tempo perso.> Rispose la dottoressa con la calma che aveva consolidato in anni e anni di esperienza nel mondo della psichiatria. L’uomo tentò di darsi una rassettata, si sistemò i capelli su un lato e mise gli occhiali da vista nel taschino della giacca. Poi si stese sul divano poggiando i piedi sul bracciolo di pelle nera.
<Non mi pare di averle detto di stendersi, e di sicuro non le ho consigliato di poggiare le scarpe sul divano, si metta comodo ma tenga comunque conto di essere nello studio di una professionista.>
<Ha ragione, sono un vero maleducato, è stata una giornata molto frenetica come può ben immaginare. Il livello di stress che ho accumulato in questi anni di ritardi mi porta a fare le cose senza pensare.>
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