Rosso… Rosso… Rosso…
Mi sono sempre chiesto perché gli allarmi in tutto il mondo sono rossi. Ci sono tanti colori: il giallo il verde, l’azzurrino, il rosa pallido, eppure chissà come mai, l’uomo ha associato il pericolo al rosso, da sempre. Forse perché è il colore del sangue, che ci ricorda il dolore di quando nasciamo, il dolore di quando feriamo ed esce dal nostro corpo e lo guardiamo, e ci impauriamo, e soffriamo…
Fatto sta che in questo momento, la spia rossa di fronte a me che si accende a intervalli di un secondo e mezzo circa non mi mette affatto in agitazione, anzi, mi sento come coccolato da quella luce, avvolto da questo colore che tinge tutta la stanza, riesco quasi a sentire il suo calore sulla pelle, poi se ne va e ritorna e se ne va di nuovo e torna di nuovo. È rassicurante nonostante la situazione in cui mi trovo non sia delle migliori.
«Che cazzo hai fatto Frank!»
«Apri questa cazzo di porta!» Dicono dalla finestrella. Il rumore delle loro voci tremanti si affievolisce attraverso il doppio vetro infrangibile della porta blindata dietro le mie spalle.